Il ditale come portafortuna: da Shakespeare alla leggenda Latina per le viaggiatrici moderne

Tra le innumerevoli leggende scoperte nel corso dei miei tanti viaggi, quella del Ditale come dono portafortuna mi è particolarmente rimasta nel cuore. Secondo la tradizione Latina il ditale è il più semplice e romantico esempio di dono portafortuna da portare sempre con sé nel corso delle proprie avventure, ideale per le viaggiatrici moderne così come per chi non viaggia ma desidera un piccolo amuleto a portata di mano, capace di scacciare malocchio e negatività.

La leggenda del Ditale come portafortuna attraversa i secoli e con essi le culture. Nonostante le origini di questa affascinante leggenda siano legate alla tradizione Latina, il primo a renderla poesia all’interno dei suoi scritti fu il grande William Shakespeare. Secondo un recente studio pubblicato dalla Dottoressa Stephanie Appleton, ricercatrice presso il Dipartimento Storico dell’Università di Birmingham, in Inghilterra, il primo riferimento al Ditale come simbolo propiziatorio risale al 1610, dove in The Winter’s Tale il personaggio di Florizel dice:

“But come; our dance, I pray; / Your hand, my Perdita. So turtles pair, / That never mean to part.” (4. 4. 153 – 155)

In questo specifico caso Shakespeare utilizza il termine inglese turtles per indicare quello che ad oggi nella medesima lingua viene comunemente conosciuto come thimble, lasciando giocare allo stesso un ruolo fondamentale nel corteggiamento dell’amata Perdita, che Florizel vorrebbe avere in moglie.

Diversa invece la visione del Ditale come portafortuna nella cultura Latina, che dipinge ancora oggi questo semplice oggetto come il dono perfetto da ricevere in regalo dalle proprie Abuele, ossia dalle proprie nonne. Nella cultura Latina sopravvive con successo una società parzialmente matriarcale, all’interno della quale notiamo esempi di famiglie estremamente unite dall’amore e dal supporto reciproco, con grande rispetto per le donne più anziane della famiglia. Da qui la tradizione ormai millenaria del Ditale come portafortuna, che vede le Abuele regalare un ditale alle figlie e alle nipoti pronte per nuove avventure, in segno di affetto e protezione.

Se al tempo lo si regalava soltanto alle giovani donne pronte al grande passo del matrimonio, ad oggi la tradizione del Ditale come portafortuna si è allargata ai costumi contemporanei, divenendo simbolo di protezione anche per le viaggiatrici moderne. Nonostante la leggenda dipinga il Ditale come portafortuna prettamente femminile, anche l’uomo può decidere di portarne uno sempre con sé, dopotutto un po’ di fortuna non guasta mai.

Realtà interamente Made in Italy che fonde eleganza, leggenda e magia è Keep Out, brand nato dalla straordinaria passione della giovane imprenditrice Stefania Gagliardone che ha ideato una linea di gioielli interamente dedicati a questa emozionante leggenda legata al Ditale come portafortuna sin dal 2014. Dealer professionista nel settore delle pietre preziose e fondatrice dell’Azienda Hang Loose con sede a Casale Monferrato, Stefania Gagliardone ha creato il brand Keep Out arricchendo la linea di gioielli esclusivamente realizzati a mano a Valenza, città leader nel settore della gioielleria e dell’oreficeria.

Tra le principali collezioni quella del Bracciale Filo Magico, in cotone e accompagnato da un rituale da seguire fedelmente per rendere il Ditale ancor più speciale, ma anche il Bracciale Evita ispirato all’ex first lady Argentina Evita Perón, interamente in argento 925 e con un ditale arricchito da pietre naturali a profusione.

Potete scoprire l’intera storia di Keep Out sul loro portale online per poi magari, perché no, optare per un Ditale come portafortuna tutto per voi.


Scopri di più da Claudia Cabrini - Giornalista di Viaggi e Spettacolo

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