Lussemburgo

Inverno incantato in Lussemburgo: luci di Natale, storia e sorprese inaspettate

Ci sono momenti dell’anno in cui il tempo sembra rallentare, in cui l’aria si fa più sottile e ogni cosa — anche la più ordinaria — appare pervasa da una luce diversa. Per me quei momenti coincidono proprio con i primi giorni di dicembre e, in particolar modo, con il periodo delle Festività Natalizie che amo tanto. E che vivo con un fare attento e silenzioso, carico di promesse e di energie capaci di farmi vibrare l’anima, in cui la magia si manifesta e mi abbraccia tra le romantiche luci delle città e il rumore ovattato del freddo.

Per mia esperienza personale, in nessun luogo questa magia si manifesta con tanta grazia come in Lussemburgo, dove già da tempo (e più precisamente dal 23 novembre scorso) la stagione natalizia ha inaugurato ufficialmente con la celebre riapertura del Winterlights Festival — evento che ho avuto la fortuna di vivere in prima persona solo pochi anni fa e che trasforma la capitale in un autentico scenario principesco.

Winterlights Festival: la magia del Natale nel cuore d’Europa

Giunto quest’anno alla sua ultra-centesima edizione, il Winterlights Festival non è semplicemente un mercatino di Natale. Definirlo con parole tanto semplici equivarrebbe a fargli un torto, che dopotutto non si merita affatto.

Il Winterlights Festival è infatti molto di più; vera celebrazione immersiva, risplende di luce, di grazia e comunità e soprattutto di cultura. Le piazze principali della città, come Place d’Armes e Place Guillaume II, si riempiono di chalet in legno splendidamente decorati per l’occasione, dove è semplice lasciarsi ammaliare dai golosi profumi della cucina locale, o dalla particolarità dell’oggettistica per lo più strettamente artigianale in esposizione, con in sottofondo i classici musicali della tradizione natalizia anche in lingua locale e, inevitabilmente, un dolce profumo di vin brulé capace di allietare l’aria.

Al centro della scena è il maestoso albero di Natale a vegliare sui visitatori, mentre a farla da padrone si susseguono una miriade di Gromperekichelcher, gustose frittelle di patate, sfornate in quantità esorbitanti e senza sosta, in accompagnamento ad una cioccolata calda rigorosamente servita con panna, dove tuffare una pregiata selezione di biscotti speziati prima di concludere con delle ottime castagne arrostite.

Tra gli eventi più amati del Festival spicca di certo la Sfilata di San Nicola, che celebra uno dei santi più venerati del Paese. Come forse saprete San Nicola, conosciuto localmente con il nome di Kleeschen, è la figura simbolica che precede Santa Claus e dunque Babbo Natale. Incarna infatti i valori dell’altruismo e della solidarietà. La sua comparsa nel corso delle celebrazioni viene solitamente accompagnata dal curioso Houseker,  figura folcloristica che punisce i bimbi cattivi portando loro in dono dei ramoscelli invece dei dolci tipici della tradizione.

Ma ridurre il Lussemburgo al solo spirito natalizio sarebbe un grave errore. Questo piccolo. grande, paese nel cuore dell’Europa è infatti un concentrato di meraviglie culturali e paesaggi inaspettati, che sorprendono anche i viaggiatori più esperti.

Chemin de la Corniche, il balcone più bello d’Europa

Anche per questo non vorrei certo arrestarmi al racconto di un Lussemburgo natalizio, ma vorrei accompagnarvi invece alla scoperta delle sue peculiarità più intrinseche, come ad esempio il suo celebre balcone più bello d’Europa.

Conosciuto come il Chemin de la Corniche, corre lungo le antiche fortificazioni della capitale, affacciandosi sulla valle dell’Alzette e sul pittoresco quartiere del Grund, con le sue case color pastello e il fiume che serpeggia silenzioso tra i ponti medievali.

In inverno questo luogo acquista un’atmosfera quasi irreale anche grazie alla tipica nebbia che vi aleggia senza paura. La valle appare così ancor più misteriosa, affascinante grazie alle calde luci delle case e impreziosita dal suono ovattato di una città sempre elegante e mai banale, dove tutto contribuisce a creare quieta bellezza, lontano dai clamori del turismo di massa.

Cattedrale di Notre-Dame, tra Europa e Oriente

Anche il Lussemburgo ha la sua Notre-Dame, e non ha nulla da invidiare alla ben più famosa cattedrale parigina. Situata nel cuore del centro storico, la Cattedrale di Notre-Dame di Lussemburgo è un capolavoro di architettura gotica con influenze rinascimentali, iniziato nel 1613 e completato nel 1621 dai Gesuiti.

Ciò che la rende davvero unica è la presenza al suo interno di elementi iconografici ispirati alle religioni orientali. Colonne e vetrate mostrano raffigurazioni di divinità induiste e buddhiste — testimonianze delle missioni asiatiche intraprese dai religiosi lussemburghesi nel XIX e XX secolo.

C’è chi interpreta queste decorazioni come un simbolo di dialogo interreligioso precoce, ma la realtà storica è più complessa: il Lussemburgo ha accolto prevalentemente immigrati cattolici (portoghesi e italiani in primis), mentre l’apertura verso altre confessioni religiose è solo un fenomeno relativamente recente. Resta però il fatto che la cattedrale sia ad oggi un luogo dove spiritualità e multiculturalismo si intrecciano. Anche per questo vale la pena visitarla, per rimanere poi abbagliati dalla sua raffinatezza architettonica e dalla sua storia stratificata.

Palazzo Granducale, dove la monarchia incontra la quotidianità

Sede ufficiale del Granduca di Lussemburgo, anche Palazzo Granducale è uno degli edifici più affascinanti della città. Costruito in stile rinascimentale fiammingo, sorge nel cuore del centro storico ed è utilizzato dal Sovrano per gli affari di Stato.

Ciò che più colpisce non è tanto l’imponenza del palazzo quanto la semplicità della famiglia granducale, amata per la sua cordialità e discrezione. Non è raro, raccontano gli abitanti, incrociare il Granduca Henri per strada o al supermercato. In estate, inoltre, il palazzo apre al pubblico per visite guidate. Anche in inverno rimane tuttavia luogo simbolico e magnificamente illuminato nelle serate festive.

Lussemburgo, piccolo e immenso

Come recita con orgoglio l’Ente del Turismo: il Lussemburgo è un Paese totalmente inaspettato — e non si può che essere d’accordo. In un’epoca di viaggi standardizzati e mete sovraffollate, questo piccolo Granducato offre autenticità, cultura e accoglienza.

Che si venga per le luci del Natale o per le storie secolari incise nelle sue pietre, il Lussemburgo sorprende sempre, non con l’eccesso dei fasti ma con una bellezza sobria e profonda. E in fondo, soprattutto in inverno, è proprio questa la magia che più scalda il cuore.


Scopri di più da Claudia Cabrini - Giornalista di Viaggi e Spettacolo

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