Venezia in un giorno: itinerario a piedi tra arte, musica e meraviglia

Esiste un modo speciale di visitare Venezia in un giorno che non sia solo correre tra le attrazioni più note ma lasciarsi avvolgere da musica, storia e meraviglia. Se ripenso al mio primo giorno intero in Laguna — quando ho scelto di non prendere subito un treno per tornare a casa a seguito di evento stampa ma di restare, camminare e respirare ancora per un po’ — capisco che Venezia è un attimo eterno, una melodia che suona piano perché vuoi ascoltarla bene.

Non ero mai stata a Venezia prima d’allora. Sapevo che fosse una città incredibilmente magica, eppure viverla in prima persona ha superato ogni mia aspettativa. Mi trovavo lì per lavoro, inviata a un evento stampa all’aeroporto: American Airlines presentava infatti la nuova rotta diretta Venezia–Chicago. Ma quando il dovere è finito, ho deciso che sarebbe stato un delitto lasciare Venezia senza prima averla vista e ascoltata fino in fondo.

Così è iniziato il mio viaggio — un viaggio breve, di un solo giorno, ma intensissimo. E oggi voglio raccontarvelo perché Venezia in un giorno si può vivere davvero. Non tutta, certo. Ma abbastanza da portarla con sé per molto tempo ancora.

La città che suona piano

Ho iniziato la mia camminata tra le calli strette che si aprono all’improvviso su campi silenziosi e piazzette assolate. In certi punti, Venezia è quasi timida: sembra nascondersi, per poi rivelarsi quando meno te lo aspetti. È una città che non grida mai ma canta piano. Bisogna avvicinare l’orecchio alla sua musica per capirla davvero. I passi sulla pietra, lo sciabordio dell’acqua, una finestra aperta da cui esce un quartetto d’archi e poi il clacson rauco di un vaporetto in lontananza. Venezia è fatta per chi ha il coraggio di camminare lentamente.

Il Ponte di Rialto si rivela dopo una curva e come sempre è maestoso, affollato e luminoso. È lì da secoli, eppure ogni volta che lo si attraversa sembra nuovo. Poco più avanti anche il Ponte dei Sospiri, sospeso tra Palazzo Ducale e le antiche prigioni, carico di silenzi. Dicono che le coppie che si baciano sotto il ponte al tramonto si ameranno per sempre. Dopotutto, a Venezia non si capisce mai dove finisce la verità e comincia la poesia.

San Marco: tra potere e meraviglia

Il cuore della città e con esso Piazza San Marco non ha poi bisogno di grandi presentazioni, ma merita di essere raccontato come una grande aria d’opera. Arrivandoci a piedi, passando sotto l’arco delle Procuratie, si apre davanti come una sinfonia in crescendo. Il marmo chiaro di Piazza San Marco riflette la luce e la Basilica illumina i volti di chi la osserva grazie ai suoi mosaici dorati, ombreggiati soltanto dal Campanile che veglia dall’alto, come un metronomo secolare.

Il Palazzo Ducale è poi un vero capolavoro di gotico veneziano, certo più di un museo. Si tratta infatti di un vero viaggio nella storia della Repubblica, nei fasti del potere e nelle visioni dei grandi maestri Tintoretto, Tiziano e Veronese. Camminando nei suoi cortili interni è facile immaginare l’eco dei passi del Doge, il fruscio delle toghe, il sussurro della diplomazia segreta.

Ma Venezia è anche fragile e Piazza San Marco a tratti ne è il suo palcoscenico vulnerabile. Qui infatti l’acqua alta arriva per prima, come un avvertimento sottile. Luogo potente e vulnerabile allo stesso tempo, conserva però la bellezza vera.

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Musica, bàcari e il gusto dell’attesa

La musica a Venezia non sta solo nelle note ma soprattutto nelle pause tra un suono e l’altro. Può essere un violinista solitario sotto un portico o un concerto barocco in una chiesa illuminata da candele. Se sarete fortunati potrete anche imbattervi in una delle rassegne di musica classica che animano le sere veneziane, come Musica al Tempo dei Dogi, dove Vivaldi — figlio di questa città — viene eseguito ancora oggi nei luoghi che l’hanno ispirato.

E dopo tanta bellezza anche il palato chiede la sua parte. Venezia è piena di ristoranti turistici ma basta addentrarsi nei sestieri meno battuti per trovare i bàcari veri: piccoli locali dove si mangia in piedi, si beve spritz autentico e si condividono cicchetti — polpette di baccalà, crostini o sarde in saor — tra un brindisi e una risata. In Zona Rialto, ma anche verso Dorsoduro e l’area universitaria, si trovano angoli sinceri e genuini.

La Libreria Acqua Alta

Tra le esperienze più incredibili che potrete fare in un solo giorno a Venezia, c’è una tappa che sembrerà accompagnarvi fuori dal tempo: la Libreria Acqua Alta. Incastonata tra le calli vicino a Campo Santa Maria Formosa, non è solo una libreria ma una vera dichiarazione d’amore alla città. Qui i libri riposano tra gondole, barche e vecchie vasche da bagno, pronti a galleggiare se la laguna decide di farsi troppo invadente. C’è inoltre una scala fatta interamente di volumi antichi che ti accompagna ad una meravigliosa terrazza sul canale. È uno di quei classici luoghi che fanno impazzire i fotografi e incantano i lettori, e che ha convinto anche me allo scattare un ricordo. 

Il tempo giusto per innamorarsi

A un certo punto del mio giorno veneziano, mentre camminavo verso la stazione con la luce del tramonto che incendiava i tetti, ho capito che non serve vedere tutto di Venezia per amarla. Serve solo esserci davvero. Guardare in su, annusare l’aria, ascoltare i passi. Fermarsi su un ponte qualsiasi e pensare: sono qui. Adesso. Dentro un sogno che galleggia sull’acqua. Anche se mi auguro certo di tornare a Venezia al più presto per vivermela più a fondo, ho altresì compreso nelle mie poche ore in città che Venezia non è solo una meta ma tempo rubato all’abitudine. E anche in un giorno solo, se ti lasci attraversare, ti resta addosso per sempre.

 


Scopri di più da Claudia Cabrini - Giornalista di Viaggi e Spettacolo

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2 commenti

  1. Venezia è sempre bella, non mi stanca mai. Ci sono stata molte volte ma ogni volta che torno scopro sempre qualcosa di nuovo. La prossima volta mi piacerebbe molto fermarmi per una visita a Palazzo Ducale che, incredibilmente, non ho ancora visto!

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