Siga Siga – GRECIA: Salonicco e Calcidica

Effettivamente già lo sapevo, ma ahimè spesso rischio di dimenticarlo: quando parti per un viaggio non sai mai quante cose avrai imparato al ritorno. Forse anche per questo sono sempre eccitata, all’idea di dover preparare una valigia, per poi prendere un aereo, e semplicemente vivere di avventure, e di terre da esplorare. Perché a tutti gli effetti è questo che io davvero considero vita: l’esplorare. Il farsi curiosi davanti anche alle più piccole cose. Alle persone, ai tramonti che avrai la fortuna di poterti godere, alle storie con le quali verrai inevitabilmente a scontrarti, incrociarti, doverci fare i conti.

Così, una settimana fa o poco più, me ne sono andata. Sono partita, con quelle farfalle nello stomaco che ti tengono compagnia, forse anche in tensione e che puntualmente ritornano ad ogni partenza perché beh, non sai mai cosa ti aspetti davvero. Sono arrivata all’aeroporto con il cuore che batteva forte e, lo ammetto, con l’agitazione alle stelle.

Volo inaugurale, quello di Ellinair che ci ha portati fino a Salonicco. Divertente, oserei dire. Probabilmente l’aereo più piccolo che abbia mai visto. 70 posti o giù di lì, bianco e azzurro, come i colori della bandiera Greca, che infatti fanno anche da marchio per la compagnia aerea di cui vi sto parlando. Hostess gentilissime, e va detto, che hanno cercato in ogni modo possibile di rincuorarci e coccolarci per i quasi 42 minuti di ritardo dalla partenza.

Posti non assegnati, e allora chi prima arriva meglio si accomoda. O forse no? Infatti, con mia grande sorpresa, sono praticamente dovuta salir a bordo per ultima, ma nonostante tutto pare la sorte mi abbia voluto premiare. Prima fila, più spazio per le gambe e soprattutto due vicini d’eccezione. Claudio e Maria Teresa e no, so a cosa state pensando ma vi sbagliate, non si tratta dei miei genitori. Semplicemente, marito e moglie che hanno deciso di regalarsi insieme  ad una coppia di amici una settimana di relax e divertimento, in Grecia. E da lì, qualcosa è scattato.

Sì perché, come dicevo anche poco fa, a me piace esplorare. Scoprire e ascoltare i racconti e la vita di chiunque voglia aprirsi con me. Sapeste quante cose si possono imparare semplicemente osservando e prestando attenzione a tutto ciò che ci circonda.

Così ho fatto da Claudio e Maria Teresa, che per la cronaca ho rivisto anche sul volo di ritorno e che immediatamente mi hanno salutata calorosi, sinceri, quasi ci conoscessimo da una vita intera. E ora di loro so praticamente tutto. Tipo che hanno un’agenzia di noleggio pullman, due figli grandi, e anche un cane, che morde e distrugge qualsiasi cosa incroci sul suo cammino e che amano vestire con tutine per neonato dal modico prezzo di 50 centesimi di euro.

Arrivata a Salonicco tutto mi è subito parso famigliare. E me ne sono stupita, quasi spaventata sinceramente. Dopotutto, mi sono innamorata di Berlino in quattro giorni, ma di Salonicco in tre ore. Una città viva, piena di giovani, di festa, di colori, di mare, di spiagge e di cose belle. Buon cibo, buonissima musica, buonissimo Ouzo (e su questo, lo giuro, ve ne scriverò un capitolo a parte). Più di 50 i monumenti da visitare, fino al 2013 meta turistica particolare, anche perché gli Hostelli erano vietati dalla legge. Ma finalmente, passi in avanti, e allora ad oggi non c’è metro di strada in cui non incontriate un ventenne o giù di lì.

“La Grecia” mi ha detto un giorno Corona Perez, collega e oggi cara amica “fa parte di ognuno di noi, inconsapevolmente. Non puoi non innamorarti di questi colori, di questi profumi e di queste emozioni.” La Grecia vive già nei nostri cuori, e a noi tocca solo scoprirlo.

L’ho postato anche su Instagram, e chi di voi segue Podere Madonnina sui social già lo saprà. Quando all’improvviso ho visto Salonicco dall’alto, dal punto forse più bello della città, l’Eptapyrgion,tutto mi è sembrato finalmente chiaro. “I undestood what life means to me: it means to travel” ho scritto, la vita per me significa viaggio, ho detto.

https://www.instagram.com/p/BHHmnofjG_H/?taken-by=clacabrini

“There is no happiness for the person who does not travel” scriveva Brahmann giusto qualche annetto fa. Ed effettivamente penso con questa citazione di aver trovato ciò che fa per me. Sapete, la “mia” frase, le mie parole. Quelle che tutti dovrebbero conoscere per davvero capire chi sia la ragazza che vi sta scrivendo.

“I was missing too much the emotion you feel when you’re unexpectedly looking for yourself while meeting new people from all over the world” ho aggiunto. Come a dire, letteralmente, che mi mancava tanto il ritrovar me stessa, la me più vera che ancora devo capire, e scoprire giorno dopo giorno. Quella che impari a conoscere soltanto confrontandoti con la realtà sconosciuta, quale quella di un’avventura greca, ad esempio.

Di cose da scrivere ne avrei milioni. Le parole stavolta potrebbero seriamente essere infinite. E sapete che vi dico? Che le scriverò tutte. Questo, allora, era solo il primo capitolo di una storia che in solo 8 giorni mi ha insegnato il mondo. E io non vedo l’ora di iniziar a dar sfogo alle emozioni, e di potervi già iniziar a scrivere anche il Chapter number 2.

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