ESCLUSIVA: ORESTE PERRI

Ho avuto la fortuna e l’immenso piacere di potermi sentir complimentare da Oreste Perri, il primo cittadino di Cremona, sindaco in carica ancora oggi nella città delle tre T, nel corso della primavera di qualche anno fa. Era il 2011, ed io, penna rossa e taccuino alla mano, mi sono fatta raccontare dal politico più sportivo della provincia, quale fossero i suoi ricordi più cari. A proposito di tutto, dall’infanzia, all’adolescenza, passando per la scuola, lo sport, gli amici e gli insegnanti. Anche grazie a quest’intervista, quell’anno, sono riuscita a rilegare un reportage di parole colorate, interessanti e un po’ atletiche. Dal nuoto alla pallavolo, ho incontrato diversi amanti del movimento, tanti campioni dalle medaglie d’oro al collo e con la passione nel cuore riuscendo, così, a conquistare il primo premio del Concorso Giornalistico “VIVI CON NOI LO SPORT 2010-2011 – Intervista uno sportivo”. Quanta soddisfazione! 

Qui sotto, vi riporto la divertente chiacchierata con quell’Oreste Perri che, più di tutto, rimane un uomo buono, umile, semplice e gentile. Un bravo Sindaco, amante della sua città e dei suoi vicini di casa. Chissà che anche da Roma non si prendano la briga di applaudire un po’ di più a tutti quei politici d’Italia, come Oreste, legati al bene comune prima, e al denaro solo poi.
Buona lettura!

 “La vera soddisfazione non è la medaglia, ma superare se stessi!” 

ORESTE PERRI: IL CANOISTA SINDACO DI CREMONA.

“Non è lo sport ad avermi sfruttato, ma io ad averne usufruito”

Immagine“Lo sport mi ha sempre appassionato tanto. Sognavo di poter sfrecciare in bicicletta, come un razzo. Tuttavia la mia era una famiglia umile, non benestante. La due ruote quindi costava troppo” inizia Oreste Perri, attuale sindaco di Cremona, ex campione del mondo della canoa. “Il mio primo approccio con la canoa? Avevo 16 anni, e sfruttai lo sport  come un qualcosa di terapeutico. Il mio medico infatti, consigliò ai miei genitori di farmi intraprendere una carriera sportiva a livello agonistico. Ne avevo bisogno per lo sviluppo, diceva lui.” Sorride Perri. Espansivo e solare, mi racconta della sua importante vita passata come un qualcosa che non si scorda mai. Uno stile di vita che applica, ancora oggi, a tutto ciò che lo impegna.

“L’importante per un atleta non è l’arrivare primo al traguardo ma, piuttosto, migliorarsi, superare se stesso dando il massimo ogni volta.

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Questo è quello che nel corso della vita lo sport mi ha insegnato, soprattutto durante le gare alle quali personalmente partecipavo. Certo vincere è una soddisfazione ulteriore alla quale credo nessuno rinuncerebbe. L’importante per me, però, non era tanto conquistare il podio ma, piuttosto, mettere in pratica tutto ciò che nell’arco del tempo, grazie a sacrifici ed allenamenti costanti, ero riuscito ad imparare. Migliorare il mio record, il mio record personale, era già una gratificazione tale da commuovermi.” Le prime gare, alle quali Perri iniziò a partecipare un anno dopo l’iscrizione alla Baldesio, furono testimonianza della passionalità trasmessa dal campione nel remare.

“Conosci il racconto della rana sorda?” mi chiede il canoista sindaco. “E’ una storiella che raccontavo spesso ai miei alunni, quando ancora insegnavo educazione fisica ai ragazzi. La rana sorda è l’unica rana che arriva al podio. Non si ferma. E’ sorda e non sente le critiche che i più le rivolgono. Proprio così non viene quindi scoraggiata, e vince. Vince la gara contro le cugine rane che, al contrario, avevano prestato attenzione alle correzioni rivolte loro dai meno sapienti non riuscendo a concludere il percorso con la vittoria. E penso proprio su questo ognuno di noi dovrebbe riflettere. Mai farsi scoraggiare da critiche altrui. La mia insegnate di educazione fisica mi ripeteva sempre che ero una patata. Ero una patata, non potevo farci niente. O per lo meno di questo ero convinto. Solo mettendo in gioco me stesso ho poi capito che in realtà valevo qualcosa, valevo molto anche io.”

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Oreste Perri, classe ’51, ci richiama all’importanza dei valori che danno senso alla vita. Parlandoci del suo passato da campione, ci sottolinea la levatura di una famiglia, la sua, che non ostacola i sogni del figlio ma che, al contrario, li agevola a tal punto da renderli possibili. “Anche l’umiltà aiuta. Non bisogna mai sottovalutare l’avversario, né tantomeno credersi a priori più forti di lui. Proprio infatti sopravvalutando se stessi, ci si allontana dal podio. Anche il rispetto è fondamentale. Lo sport si basa sulla passione reciproca per un qualcosa ma, soprattutto, per il rispetto altrui. Rispettare il più forte, e allo stesso tempo aiutare il più debole, credo sia la prima cosa da farsi per considerarsi atleti” Nel 1974 fu lo stesso Perri a conquistarsi l’oro durante i Campionati Mondiali di Città del Messico. “Quale fu la sua preparazione pre-gara?” gli chiedo “In verità non avevo tenuto in considerazione le peculiari differenze tra Città del Messico e Cremona. Il Sud America è una realtà geografica molto diversa dall’Europa. Vicina all’Equatore e soprattutto con una situazione climatica complessa per uno sportivo abituato all’umidità cremonese. L’ossigeno è rarefatto, si respira con maggior difficoltà, senza una preparazione adeguata è stato tutto molto più difficile. Tuttavia, come già precedentemente detto, il mio scopo non era la vittoria, ma l’ulteriore miglioramento delle mie prestazioni fisico-sportive. Conquistando poi l’oro, la mia reazione è stata certamente molto gioiosa. Uno stallo ulteriore che però non mi ero prefissato.” Gesticolando e sorridendo Oreste Perri, sindaco della città dalle tre T, in carica da due anni, ci trasmette la semplicità che caratterizza la sua persona.

Non solo disponibile nei confronti dei più, ma anche e soprattutto amante della sua Cremona, il primo cittadino prosegue “Non ho mai abbandonato lo sport, e credo non lo abbandonerò mai. Certo con il poco tempo libero che mi rimane mi è difficile praticarlo frequentemente ma, in ogni caso, lo sport ha fatto e farà sempre parte della mia vita. Tuttavia non sono perfetto. Anche io ho commesso errori” Allenando i giovani canoisti, infatti, Perri ci racconta di come, agli inizi, tendesse a prediligere la vittoria alla sportività e all’ambizione dei nuovi atleti stessi. “E’ stato un periodo particolarmente intenso. Devo ammettere che anche allenando ho imparato molto. In principio, preferivo che i miei ragazzi vincessero. Tendevo a rimproverare chi non dimostrava prestazioni fisico-sportive ottimali anziché gratificare chi, al contrario, impegnandosi era riuscito a dare il meglio di sé. Poi ho capito. Ho capito che bisogna mantenere razionalità nella vita sportiva come in quella politica. L’importante infatti è la razionalità. E ricordando la storiella della rana sorda mi sono vergognato di ciò che stavo facendo. Non dovevo ammonire ma premiare. Così sono cambiato. Anche prendendo spunto dagli atleti Ungheresi, in Ungheria infatti ho vissuto un anno, ho modificato le mie esigenze capendo che il mio Io stava soffocando l’Io, molto più importante, dei ragazzi che volevano mettercela tutta, volevano partecipare e migliorarsi. Io, il loro allenatore, glielo stavo impedendo.”

Ci vuole razionalità, ripete Perri. Per questo mi sorge spontanea un’ultima domanda: “Qual è la grossolana differenza fra campione e politico?” “La discrepanza è sottile ma importante. Quando sei campione, te ne gratifichi, è un qualcosa che migliora te stesso e la tua ambizione, ma tutto finisce lì. Al contrario, invece, quando diventi un politico, o meglio, un semplice sindaco quale sono io, bisogna mantenere razionalità e rendersi conto che, realmente, non si è arrivati da nessuna parte. Una volta vinte le elezioni, non sei il campione, ma solo un atleta che deve fare ancora molta strada per migliorare e, soprattutto, per trasmettere amore e rispetto ai propri cittadini. Questo è quello che ho fatto sportivamente prima e che voglio fare politicamente poi: trasmettere amore e rispetto alla mia Cremona. La voglio vedere partire, Cremona” conclude.

Un’ora valsa come esperienza di vita. Oreste Perri, ex campione del mondo della canoa, attuale sindaco della città dalle tre T, in carica da due anni, appare come un uomo semplice, modesto, cordiale, gentile e sorridente. Trasmette valori di positività e soprattutto, trasmette lezioni di vita da uomo maturo quale è. Vuole vederla partire, Cremona. Vuole vederla partire come lui partiva, rapidamente e senza pecche, trent’anni fa, nel 1974, ai Campionati del Mondo di Canottaggio. Speriamo quindi che il risultato, metafore e non, sia in ogni caso simile a quello precedentemente ottenuto in Mexico. I presupposti sono più che positivi. Il sindaco anche.

Claudia Cabrini.

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