GLI ORSETTI INSOLITI DI SARA FERDINANDEZ

“E se la vita iniziasse con un tuffo dal trampolino? Come quando ci lanciamo per toccare il fondo, come quando dobbiamo cercare gli occhialini perduti e dobbiamo per forza arrivare fin giù? È in profondità che ci sono le stelle marine, ci sono i pesci più belli, i reperti storici. La verità è che sono capaci tutti a mantenersi a galla, a vivere con superficialità o, ancora, tutti sono capaci a lasciarsi andare. Ma partire dal fondo è altra cosa. Significa avere fiato, e pazienza, e forza nelle braccia. E io dal fondo sono partita sul serio.”

Inizia così la lettera aperta che qualche settimana fa S.F ha deciso di spedirmi, coraggiosamente. Dico S.F perché è così che si firma, quando lavora, e dico coraggiosamente perché mi sono chiesta come mai certe cose abbia voluto confidarle proprio a me.

Si chiama Sara Ferdinandez, non la conoscevo – mai sentita o vista prima – e tuttavia mi ha spiazzata. Spiazzata perché capace di trasmettermi emozioni vere, cose che probabilmente ho vissuto e ancora oggi sto vivendo anche io, a mia volta, in prima persona, con la sola colpa di esser nata in una generazione così, che forse sogna troppo e che di lavoro facile non ne trova, ma che sicuramente no – non è vero che sogna troppo, ché dopotutto non è mai sbagliato desiderare cose grandi per sé e per il proprio cammino.

“Sono una ragazza di 23 anni come tante, che fa a pugni con la vita da sempre e che adesso, per mantenersi, è costretta a fare l’unico lavoro che la contingenza le ha propinato. Ma stavolta un’occasione me la voglio concedere da sola, anche io, grazie ai piccoli risparmi che 700 euro al mese e 50 ore di lavoro settimanali mi hanno permesso di fare. Un giorno, durante la pausa, ho preso carta e penna e ho iniziato a disegnare magliette, ho iniziato a scrivere frasi ironiche ma allo stesso tempo dal significato profondo. Certo, potrebbe essere la storia qualunque di una ragazza chiunque. Invece, questa storia, è la mia.”

 

Come sei arrivata fin qui?

Lavoro part-time. Voglio conservarmi un po’ di tempo per questo mio progetto speciale, questo delle magliette intendo. Dopo il diploma, mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti. Tra le altre cose sono una vera appassionata di fotografia. Ho abbandonato il percorso di studi perché ho capito non trovassi lì la risposta a ciò che davvero stavo cercando in quel momento.

E come nasce l’idea delle t-shirt degli Orsetti Insoliti?

La passione per questo progetto deriva principalmente dal fatto che io senta sempre un gran bisogno di esprimermi, e questo forse perché faccio dell’ironia e dell’autoironia il mio stile di vita da sempre. L’avventura di Orsetti Insoliti è iniziata a Gennaio. Il marchio e il logo (il Teddy Bear, per l’appunto) sono nati quasi per gioco. Le persone che più amo e che io chiamo “la mia famiglia” mi hanno sempre soprannominata così: orsetto. Un po’ per i miei modi, a volte, e anche per il mio visino dolce, mi dicono.

A proposito del design dei tuoi capi, c’è uno stilista o un modello al quale puoi dire di esserti ispirata?

Non posso dire di aver seguito le tracce di nessuno. Anche perchè, essendo assolutamente profana in materia, non ne sarei in grado. Non saprei disegnare nemmeno un bozzetto! Però avendo un ben chiaro messaggio, e l’idea di cosa avrei voluto realizzare, sono comunque riuscita nell’impresa senza troppe difficoltà. Non ho avuto quindi bisogno di concentrarmi solo ed esclusivamente sulla grafica della magliette, o sul loro taglio.

E fin dove sogni di arrivare con quest’avventura?

Il mio progetto iniziale era molto diverso. Avrei voluto creare capi con stampati addosso i dati, a dir poco sconcertanti, riguardanti la violenza sulle donne. Donne comuni, donne come me, come te. Poi però ho effettivamente pensato al cliente, e ho presto capito come il risultato sarebbe potuto essere la produzione di una t-shirt triste che nessuno avrebbe avuto il piacere di indossare. Ho fatto un passo indietro, ma il mio sogno non vacilla: vorrei che tutto il mondo conosca queste statistiche nel dettaglio, affinché ognuno possa ricordarsi che talvolta anche solo una semplice battuta può ferire, può offendere e far male. La violenza non conosce prevenzione.

Gli Orsetti Insoliti, per altro, sono in continua evoluzione…

Proprio così! Sto cercando infatti di apprendere il più possibile da questo tortuoso mondo per poter mettere così ogni mia conoscenza nel campo della moda e a frutto del mio marchio. Vorrei espandere il nostro range di prodotti con diversi capi e accessori, sempre caratterizzati dalle mie simpatiche scritte ovviamente. Una cosa che molto mi entusiasma, e che davvero è prossima di inaugurazione, sarà per altro la linea bimbo: magliette e Orsetti Insoliti anche per i più piccoli!

 

Orsetti Insoliti di S.F, Sara Ferdinandez

Facebook: Orsetti Insoliti

Instagram: @orsetti_insoliti

 

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