Finalmente.

Ieri ho ricominciato. Ho iniziato, di nuovo.  Son tornata alla scoperta del mio desiderio più grande e più vero, o forse in poche parole ho semplicemente lasciato il porto pronta a falcar nuovi mari e orizzonti sconosciuti. Ieri sono partita per un nuovo viaggio: quello alla scoperta di una professione che ho sempre sognato di esercitare e che in un modo o nell’altro è diventata ufficialmente la mia realtà quotidiana. Sono una Globetrotter riconosciuta. Ufficialmente una Travel Journalist. E anche una Travel Blogger full time. E non è uno scherzo. Finalmente.

Mi hanno chiamata loro e non me lo aspettavo. Come quando desideri tanto quel paio di scarpe rosse Chanel ma sai che non potrai mai permettertele finché all’improvviso qualcuno te le regala e tu ti chiedi come possa essere accaduto davvero. Ecco, stessa cosa nel mio caso. Perché per me, ve l’ho già raccontato più e più volte ma ripeterlo non fa mai male, è questo che davvero significa viaggiare: semplicemente, vivere.

Così TTG Italia ha trovato il mio curriculum in rete. E gli è interessato telefonarmi, mentre un pomeriggio stavo leggendo un libro, comodamente seduta a gambe incrociate sul mio divano bianco. Ho risposto sorpresa, e ho sentito quella voce gentile e sconosciuta che davvero mi stava invitando ad un incontro perché davvero in redazione cercavano una giornalista che davvero potesse viaggiare per raccontare davvero che cosa significhino le parole “turismo” e “wanderlust” prima di tutto il resto. Davvero.

Ieri è stato bellissimo. Sono Travel Journalist da tre giorni soltanto – quattro con oggi per la verità – e mi son già goduta la prima trasferta lavorativa: Genova. Inaugurazione di una nuova tratta per la compagnia MSC Crociere, anche grazie a Cuba che finalmente apre senza restrizioni al turismo internazionale.

Inutile dirlo, forse, ma ve lo scrivo comunque: è stato bellissimo. Ho incontrato compagni di viaggio splendidi, di quelli che nonostante l’età anagrafica lo capisci che hanno il cuore giovane, giovanissimo. Ancor più del mio talvolta. Colleghi aperti al dialogo e al confronto e soprattutto capaci di trasmettermi emozioni e racconti di viaggio che mi hanno fatta sognare e sorridere e fantasticare sulle mie mete future.

Sono rincasata stanca, con le gambe doloranti perché nonostante la bella giornata passata tra champagne e cristalli, abbiamo camminato moltissimo. Mi ero svegliata molto presto, ieri mattina intendo.

Quando so di dover partire, per un viaggio breve o lungo che sia, l’unica cosa capace di impossessarsi totalmente del mio corpo è l’iperattività. Ma di quelle belle, di quelle felici che ti danno la carica di non fermarti mai perché capisci che la vita ti sorride e tu non puoi risponderle in modo meno luccicante di quanto non faccia lei. Ho sperimentato la mia prima trasferta da Travel Journalist e ho capito che il detto “buona la prima” stavolta fa proprio al caso mio.

Mi sono sentita accolta. Da colleghi di testate concorrenti che mai mi avevano vista prima e che, soprattutto, sono immediatamente stati messi al corrente che quella fosse la prima vera giornata da Giornalista di Viaggi per me. E al contrario di quanto forse troppo spesso si è portati a pensare, non vi è stato accenno alcuno di invidia, timore, arroganza o superiorità.

Abbiamo pranzato insieme, sulla nave, in una sala ricca di calici e posate, e cibo e vino buoni. Tra i tanti brindisi che ci hanno visto ridere e divertirci più di quanto avrei mai immaginato, uno è stato dedicato a me. Hanno alzato i bicchieri e colorato le voci per me, “al mio primo giorno di vero lavoro per TTG” e mi son detta che, mi son detta che era bello. Che in quel momento mi sentivo tanto tanto felice. E che mai e poi mai avrei pensato di incontrare in quell’ambiente persone che al solo parlar di viaggi vedessero i loro occhi illuminarsi così.

Porterò sempre con me la giornata di ieri perché finalmente sì, ha sancito un mio nuovo inizio. Una mia nuova partenza. Forse difficile, ‘ché dopotutto nonostante la trasferta e le fragole, e lo champagne offerto in grand quantità ecco, nonostante tutto questo, sempre di lavoro si tratta. Sicuramente impegnativa, perché come tutte le partenze implica nuovi impegni e tanti passi nel labirinto dello sconosciuto. Ma è esattamente ciò di cui avevo bisogno: rivoluzione.

Quindi, ecco. Sono partita. Di nuovo. Per un viaggio che spero duri una vita. La mia attività di Travel Journalist è appena incominciata e, nonostante l’entusiasmo e la gioia alle stelle, non crediate io prenda la cosa sottogamba. Anzi.

Faccio parte – con fierezza – del Team TTG, della Travel Trade Gazette  e di TTG Italia. E non ho la benché minima intenzione di deludere le aspettative. Ma anzi, di superarle tutte.

“Fai un lavoro che ami e non dovrai lavorare un giorno soltanto” – L’avventura è appena incominciata.

 

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