Situata al nord della Grecia, e meglio conosciuta come Penisola Calcidica, Halkidiki – a sud di Salonicco – è il paradiso. Davvero, non scherzo né enfatizzo. I Caraibi a due ore da Milano, praticamente. Formata da tre “dita” – come solitamente le definiscono i Greci – si divide in Kassandra, a ovest, Sithonia nel mezzo e Monte Athos a est.
E io – e lo scrivo con orgoglio – ho visitato la Calcidica, ho amato le tre dita, e sono pronta a raccontarvi, in breve, perché come me dovreste innamorarvene – senza indugi – anche voi.
Oggi voglio parlarvi di Kassandra, che è la prima penisola fra le tre della Calcidica. La più vicina a Salonicco città e anche per questo sicuramente la più semplice e veloce da raggiungere. Non vorrei eccedere di superlativi, ma è davvero una penisola vivissima. La più giovane fra le restanti dita, quella dove il turismo è assolutamente in target under 40, dove le famiglie ci sono ma sono poche, oppure in maggioranza con figli almeno adolescenti. Con il Golfo di Thermaikos a farla da padrone, Kassandra presenta delle spiagge da favola. Acqua azzurra dalla vivacità più vera, spiagge dorate, e anche molto verde a rinfrescare la zona, con splendide foreste in collina da poter scoprire, perché no, magari anche con un Jeep Safari mozzafiato.
44 comuni in totale, Kassandra è sicuramente una destinazione moderna, ma soprattutto accogliente – come tutta la Grecia del resto – e dove l’unica cosa certa è che potete partire con alte altissime aspettative, rincasando sicuramente tutt’altro che delusi.
E poi il bello della Grecia è sì che si mangia bene, ma anche e soprattutto che non ci si annoia mai. Infatti non solo mare e super night-life, ma anche a Kassandra tanta storia e cultura. Proprio a Kassandra, infatti, ho avuto il piacere di visitare Petralona Cave, le cave di stalattiti nelle quali è stato ritrovato, nel 1960, l’ominide europeo più vecchio della Storia.
Pensate che questa enorme caverna di stalattiti fu scoperta negli anni ’50 soltanto, e quasi per caso. Un pastore in cerca di acqua dolce per il suo gregge venne attratto all’ingresso dell’attuale cava perché al suo interno poteva chiaramente udire il tintinnio e lo scrosciare dell’acqua. In realtà notò immediatamente che non si trattava di un canaletto coperto, ma di una vera e propria composizione naturale di stalattiti, alla quale però non diede la benché minima importanza.
Dieci anni dopo, fu di nuovo il caso a mettersi d’impegno. Un altro abitante del luogo entrò nella caverna, dove però – prestando maggiore attenzione – si accorse dei resti dello scheletro di un uomo, che poi si scoprì essere proprio l’ominide europeo più vecchio di tutta la Storia.
Da quel momento nacque così Petralona, come luogo di cultura e di pubblico interesse. Da lì iniziarono i primi studi, le prime ricerche archeologiche a tal proposito, e ad oggi Petralona può dirsi uno dei luoghi culturali più famosi e visitati di tutta Kassandra.
Scherzi a parte, è proprio questa ritratta sopra la rientranza in cui venne ritrovato lo scheletro dell’ominide che diede poi il via ai lavori di apertura della caverna. E quella lì, in basso, sulla sinistra, è la ricostruzione del teschio dell’uomo, nella medesima posizione in cui fu scoperto.
E a proposito di cose da fare a Kassandra oltre a mare e tintarella, perché non unire il così detto “utile al dilettevole“? Vivamente consigliata allora una passeggiata ad Athytos, tra le tradizionali casette di pietra della città.
A soli 83 kilometri da Salonicco, e a 46 kilometri da Polygyros (il centro abitato più grande e più vicino al “paesino di pietra”) venne ribattezzata Athytos solo sul finire del I secolo DC, mentre rimase conosciuta come Afetos fino alla fine del XIV secolo.
La parte più antica della città si vede concentrata tutt’attorno alla Chiesa di Agios Dimitros del 1858 (come infatti vi avevo già raccontato anche in precedenza, Santo Dimitri è molto pregato da tutta la popolazione Greca, ed è anche Santo patrono di Salonicco), e a tre viette principali che collegano tutto il resto della città al centro.
La Athytos più moderna continua ad attrarre orde di turisti anche e soprattutto grazie ai suoi colori, al suo design e alle caratteristiche botteghe e tavernette Greche che ci permettono di respirare anche in una città così piccola tutta la libertà e i sapori che soltanto un paese come la Grecia sa trasmettere.
Una splendida view la regala anche Nea Fokea, fondata dai rifugiati dall’Asia Minore nel lontano 1922. Il piccolo villaggio ci permette di godere di un panorama stupendo, che si affaccia sulle acque cristalline della città e su di un pittoresco e romanticissimo porto (qui sotto). Simbolo principale di Nea Fokea è Agios Pavlos, una torre bizantina edificata nel 1407 su di una collina rialzata. Inizialmente con lo scopo di far da dipendenza del Monastero St Paul, venne successivamente fatta headquarter di Papa Emmanuele nel 1821. Proprio dalla torre si vede tutta la città di Nea Fokea, e poi il mare e l’infinito.
Il giorno in cui son capitata io nei paraggi, era giorno di grande festa per il popolo Greco. Nella torre bizantina di cui sopra, ancora oggi c’è una caratteristica chiesetta, ovviamente utilizzata dai credenti del posto e quella mattina abbellita a dovere.
Cos’altro si può fare a Kassandra?
Ovviamente tanto tantissimo… Divertimento subacqueo! Purtroppo per me la cosa resta ancora in bucket-list (perché ahimè sì, lo devo dire, non ho ancora avuto modo di fare niente di tutto ciò ma davvero mi auguro di poter rimediare al più presto), ma per voi appassionati il consiglio è uno soltanto: non temete, ma tuffatevi!
Il mare Greco permette di andar in avanscoperta anche… sott’acqua! A Kassandra è possibile ovviamente fare Scuba Diving così come Snorkeling e, dati alla mano, sono moltissimi i turisti che arrivano in Calcidica proprio per questo. Quindi che aspettate? A nuotare in mezzo ai pesci, e se siete fortunati anche in compagnia dei delfini. Presto, su su!
Anche i miei due giorni a Kassandra sono stati davvero speciali. Oltre alla cultura, c’è stato anche spazio per un bel po’ di meritato relax in spiagge da sogno, che più volte mi hanno portato a chiedermi se fossi presente davvero o se il sole mi stesse dando alla testa. Non potevo credere di ritrovarmi in un paradiso caraibico a due ore da Milano come quello! E non potevo credere davvero tutto mi stesse piacendo così tanto!
Ma – ve lo assicuro – ero viva, vegeta e destissima. Niente sogni o mente offuscata, ma soltanto la più semplice e strabiliante tra le realtà. E anche la migliore che si possa credere.
Ovviamente, mentirei se non ve lo specificassi, ci sono molte moltissime altre cose da fare a Kassandra. Cose che io non vi ho raccontato e posti che io personalmente non ho avuto il piacere di vedere.
Però, a mia volta, spero – con questo post sincero e zeppo di emozioni – di aver suscitato anche in voi quella curiosità che ogni viaggiatore dovrebbe sempre saper conservare nei confronti di una meta ancora sconosciuta. Una meta, in questo caso quella di Kassandra, purtroppo sempre troppo poco considerata dal turismo italiano, ma che merita infinitamente, soprattutto.
Per ogni altra informazione potete liberamente rivolgervi all’Ente per il Turismo Ellenico o, direttamente, al sito internazionale Visit Greece.
E mi raccomando… Stay tuned! Ci risentiamo prestissimo,
con il mio personalissimo racconto delle “dita” due e tre: Sithonia e il Monte Athos aspettano soltanto di esser scoperte… insieme!